Timore di fallire

Timore di Fallire – Non Scoraggiarti
“Non scoraggiarti, quando fallisci. Può essere un’esperienza positiva. Il fallimento è, in un certo senso, l’autostrada per il successo, dal momento che come ogni scoperta di ciò che è falso ci motiva a cercare ciò che è vero ed ogni esperienza nuova ci indica l’errore che, attentamente, eviteremo” (John Keats).

Il fallimento è un evento specifico e temporaneo, ma è anche ricorrente. Il Signor Winston Churchill disse:”Il successo è l’abilità di andare da un fallimento ad un altro senza perdere l’entusiasmo.”Nel momento in cui avviene il fallimento, dobbiamo mantenere le nostre speranze alte, la nostra messa a fuoco chiara e persistere nei nostri obiettivi. Noi sappiamo che la “prova … produce perseveranza. “Perseveranza- persistenza - è un muscolo che lavora solo attraverso il fallimento. Se non falliamo mai, non impareremo mai a perseverare.

“Nulla nel mondo può prendere il posto della Perseveranza. Non sarà sostituita dalle capacità; nulla è più diffuso di un uomo fallito che ha capacità. Le capacità geniali non la sostituiranno; il genio non riconosciuto è cosa proverbiale. La preparazione intellettuale non la sostituirà; il mondo è pieno di derelitti colti. La perseveranza e la determinazione soltanto sono onnipotenti. Lo slogan “persisti” ha risolto e risolverà i problemi della razza umana” (Calvin Coolidge).

E lo spirito della perseveranza, il rafforzamento di questo vitale elemento nel nostro carattere, conduce alla maturità. Hellen Keller disse: ”Il carattere non può svilupparsi in modo calmo e facile. Soltanto attraverso l’esperienza della prova e della sofferenza l’anima può essere rafforzata, l’ambizione ispirata ed il successo ottenuto.”

Timore del Fallimento – Considera le Prove come i Costruttori del carattere
L’opposto di “timore di fallire” è considerare le nostre prove e i nostri fallimenti “pura gioia.” Non perché è divertente fallire, o qualcosa da essere desiderato o perseguito, ma piuttosto che: “ Ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6). Se Dio sta lavorando in noi, le cose che il mondo vede come fallimenti sono strumenti di Dio per migliorare il nostro carattere e renderci più utili per Lui.

Noi non dobbiamo mai dimenticare che lo scopo nella nostra vita è servire Dio e portare altri a Lui. Lo scopo di Dio è di riempire il cielo – con noi o nonostante noi. La sua definizione di successo si basa su quante anime vengono a Lui ed accettano il Suo dono di salvezza, non da quanti soldi facciamo o di quanto tempo abbiamo bisogno per superare un test.

“Il mio Dio provvederà splendidamente a ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze, in Cristo Gesù”. (Filippesi 4:19). (Vedi anche Matteo 6:25-34). Quando comprendiamo che il nostro fallimento ci porta più vicino a Dio, allora cominciamo a “considerarlo pura gioia” quando falliamo.

Io resto ancora determinato ad essere gioioso e felice in qualsiasi situazione vengo a trovarmi; dato che ho imparato, attraverso l’esperienza, che la maggior parte della nostra felicità e miseria dipende dal nostro atteggiamento e non dalle nostre circostanze” (Martha Washington).

Timore di Fallimento – Vittoria Finale
Superare il nostro timore di fallimento non vuol dire che dovremmo cercare di fallire, o considerarci migliori di altri a causa dei nostri fallimenti. “Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo” (2 Timoteo 1:7). Oppure come disse Henry David Thoreau: “Gli uomini sono nati per avere successo non per fallire.” Questo è il modo in cui Dio ci ha creati: per vincere nelle cose che cerchiamo di fare. Il successo è il nostro obiettivo e scopo e dovrebbe essere perseguito. Ma dobbiamo considerare i nostri fallimenti e lotte soltanto “luce e tribolazione momentanea” (2 Corinzi 4:17).

“E’ molto meglio osare cose potenti o trionfare gloriosamente anche se con piccoli fallimenti, piuttosto che essere annoverati come quei piccoli spiriti che non godono né soffrono molto, dato che vivono in un crepuscolo senza vittoria e senza sconfitta” (Theodere Roosvelt).

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